Audi Rs5: un bolide in giacca e cravatta

 

Audi Rs5

Sei cilindri, cinque porte e una personalità esplosiva, tanta quanta quella sprigionata dal motore 2.9 che in configurazione Competition esalta la vera natura della Rs5.

Sottovalutata, troppo, la sorellina Rs3 e la sorellona Rs6 rubano la scena, riscuotono maggior successo, ma non fatevi ingannare perché alla guida è un emozione incredibile, sa coinvolgere e all'occasione tira fuori gli artigli dimostrandosi per certi aspetti il miglior compromesso che, in questa configurazione, si esalta, si migliora, sacrificando il confort per rendere questa Rs5 ancora più tagliente e performante.

Grinta da vendere, un design razionale, estremo ma non pacchiano; tutte caratteriste che apprezzo nel design di Audi e l'Rs5 le racchiude tutte, riuscendo ad essere "anonima" berlina e supercar allo stesso tempo.

Il Competiton Pack non introduce grosse differenze estetiche, il grosso è sotto pelle, le cui vere novità sono nuovi gruppi ottici con tecnologia Laser Led, nel nuovo set di cerchi da 20 pollici, e negli scarichi neri.

Ma l'esperienza inizia a bordo, seduti su degli esclusivi sedili a guscio, bellissimi, molto contenitivi, ma anche poco imbottiti che insieme all'assetto più rigido e al cerchio da 20 pollici cancellano qualsivoglia idea di confort, trasmettendo ogni asperità del terreno.




Audi rs5



L'Audi A5, versione civile di questa Rs è uscita nel 2016 e inevitabilmente (ma fortunatamente aggiungerei), mostra i segni dell'età, è meno moderna delle attuali produzioni, niente schermi enormi messi a caso, touch screen ovunque e inutili orpelli intrattenitivi, e se siete in cerca di astronavi con le lucine, ne rimarrete delusi.

Come da tradizione di Ingolstadt tutto è ordinato e al posto giusto, sul Virtual Cockpit oltre le varie funzioni già presenti sulla A5 possiamo vedere in percentuale la coppia e la potenza usata in accelerazione, mentre sul l’infotaiment è possibile monitorare le principali temperature della vettura come motore, cambio e freni oltre a poter giocare con le diverse configurazioni delle modalità di guida, selezionabili anche attraverso il tunnel centrale.

Bellissimo il voltante in Alcantara in grado di offrire un impugnatura salda e piacevole al fatto, stessa cosa per il pomello del cambio automatico che personalmente adoro rispetto agli attuali pulsanti in plastica. Inutile parlare di qualità e assemblaggi, sempre di ottimo livello.

Ma il momento più bello è alla guida, premere il pulsante di avvio e sentire il V6 suonare all'intero e all'esterno dell'abitacolo è inebriante. Lo scarico Competition è più leggero, meno silenziato e sebbene si ha la percezione che il sound sia amplificato dalle casse è squisitamente coinvolgente, in Dynamic poi con le valvole aperte è dannatamente rumoroso,

sopratutto sopra una certa soglia di giri. Ed è bello proprio per questo. 

Il rapporto dello sterzo è cambiato, ora è più diretto e strade piene di curve e tornanti mettono in risalto le incredibili qualità dinamiche dell'Rs5 e della trazione Quattro, dimostrandosi come più adatta ad affrontare questo tipo di strade rispetto alla più grande, potente e pesante Rs6.




Audi rs5



La trazione integrale Quattro con il differenziale autobloccante offre una tenuta spaventosa migliorata dalla taratura del assetto e dal cerchio da 20 pollici e, in uscita dalle curve è violenta, diretta, pronta a lancianti verso la prossima curva.

Il cambio a doppia frizione è un gioiello, veloce, anzi istantaneo, e quando scala in automatico, di due o tre marce ti tira un calcio nella schiena quasi a voleri dare una svegliata, e nel frattempo perché non far scoppiettare anche lo scarico, così da avvertire l'intera zona del tuo arrivo.

È un'auto che sulle strade italiane ti renderà il viaggio scomodo, scenderai con il mal di schiena e mezzo sordo (perché in confort non la terrai quasi mai), ma sono queste le cose che ti strappano il sorriso, la voglia di continuare a girare ancora e ancora per la gioia dei benzinai, e non sono i numeri sbalorditivi perché 450 Cv e uno 0-100 in 3,8 sono pazzeschi, ma l'insieme che riesce ad offrire.

Ma c è anche l'aspetto più critico e razionale e la vera domanda è: vale la pena spendere 24.250 euro (quello dell'auto in prova) per questo pacchetto? No. Nel senso che il Competition Pack esalta e migliora tutte quelle caratteristiche apprezzabili solo esprimendo l’intero potenziale dell'auto e se non siete frequentatori di pista o strade chiuse al traffico avrete tra le mani un'auto più scomoda e costosa senza un reale vantaggio.


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